Lo scrittore visionario, pioniere della fantascienza, Arthur C. Clarke, autore di "2001 Odissea nello spazio", è morto in Sri Lanka, sua terra d'adozione all'età di 90 anni.
Festeggiando in dicembre la sua "90sima orbita attorno al sole", il prolifico autore britannico si era augurato tre cose: che E.T si decida a chiamare, che l'uomo rinunci al petrolio e che lo Sri Lanka ritrovi la pace.
Clarke era nato in Inghilterra il 16 dicembre 1917 e aveva fatto il militare come radarista per la Raf durante la Seconda guerra mondiale.
E' stato uno dei primi a suggerire l'uso di satelliti in orbita attorno alla Terra per le comunicazione e tra le sue previsioni degli anni 40 c'era anche quella che l'uomo sarebbe andato sulla luna entro il 2000 -un'idea che gli esperti dell'epoca avevano liquidato come spazzatura-. Quando Neil Armstrong vi atterrò nel 1969, gli Stati Uniti dissero che Clarke "aveva fornito la spinta intellettuale necessaria per portarci sulla luna".
Con un'istruzione di tipo scientifico aveva la fama di basare le sue opere su elementi e teorie scientifiche invece che sulla semplice fantasia e di tenere l'umanità al centro delle sue visioni tecnologiche.
Nel 1964 iniziò a lavorare con il regista Stanley Kubrick alla sceneggiatura di uno dei film più famosi che ha attirato un pubblico ben più vasto degli appassionati di fantascienza "2001: Odissea nello spazio". Basato su un breve racconto scritto nel 1948, il film tratta poeticamente dell'evoluzione umana, della tecnologia e della coscienza di sé e viene considerato uno dei capolavori della cinematografia di tutti i tempi.
Clarke, uno dei più prolifici autori del suo genere, era l'ultimo sopravvissuto del gruppo di scrittori di fantascienza del dopoguerra conosciuti come "I tre grandi". Gli altri due erano il russo Isaac Asimov, morto nel 1992, e Robert A. Heinlein, nativo del Missouri e morto nel 1988.
Festeggiando in dicembre la sua "90sima orbita attorno al sole", il prolifico autore britannico si era augurato tre cose: che E.T si decida a chiamare, che l'uomo rinunci al petrolio e che lo Sri Lanka ritrovi la pace.
Clarke era nato in Inghilterra il 16 dicembre 1917 e aveva fatto il militare come radarista per la Raf durante la Seconda guerra mondiale.
E' stato uno dei primi a suggerire l'uso di satelliti in orbita attorno alla Terra per le comunicazione e tra le sue previsioni degli anni 40 c'era anche quella che l'uomo sarebbe andato sulla luna entro il 2000 -un'idea che gli esperti dell'epoca avevano liquidato come spazzatura-. Quando Neil Armstrong vi atterrò nel 1969, gli Stati Uniti dissero che Clarke "aveva fornito la spinta intellettuale necessaria per portarci sulla luna".
Con un'istruzione di tipo scientifico aveva la fama di basare le sue opere su elementi e teorie scientifiche invece che sulla semplice fantasia e di tenere l'umanità al centro delle sue visioni tecnologiche.
Nel 1964 iniziò a lavorare con il regista Stanley Kubrick alla sceneggiatura di uno dei film più famosi che ha attirato un pubblico ben più vasto degli appassionati di fantascienza "2001: Odissea nello spazio". Basato su un breve racconto scritto nel 1948, il film tratta poeticamente dell'evoluzione umana, della tecnologia e della coscienza di sé e viene considerato uno dei capolavori della cinematografia di tutti i tempi.
Clarke, uno dei più prolifici autori del suo genere, era l'ultimo sopravvissuto del gruppo di scrittori di fantascienza del dopoguerra conosciuti come "I tre grandi". Gli altri due erano il russo Isaac Asimov, morto nel 1992, e Robert A. Heinlein, nativo del Missouri e morto nel 1988.
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